Inizia un ciclo di interviste ai giocatori cresciuti nel nostro settore giovanile che stanno effettuando esperienze calcistiche in società di livello superiore.
L’intento è quello di dimostrare ai nostri ragazzi come anche da zone decentrate come quelle in cui viviamo sia possibile frequentare realtà calcistiche più importanti al fine di migliorarsi sempre di più. Naturalmente sarà facile capire dai racconti dei nostri intervistati come il“bello” di disputare campionati importanti vada controbilanciato da un progressivo “impegno e spirito di sacrificio”, unica ricetta valida al di là delle doti che uno può avere in maggior o minor quantità.
Abbiamo voluto cominciare da Emanuele Minati che, lasciato l’Ortigara da ormai quattro stagioni, è quello posizionato al livello più alto, avendo anche già debuttato nel contesto della Serie D.
MINATI EMANUELE
Nato a Borgo
Valsugana il 1° gennaio 1995.
Età inizio
calcio: 6 anni
Società attuale: AC Mezzocorona (Serie D)
Ruolo: trequartista
Campionato
attuale: Juniores nazionali
Allenatore
attuale: Loris Bodo
Scuola frequentata e
località: 1^ e 2^ superiore all’ITG
Andrea Pozzo di Trento, 3^ e 4^ superiore (attuale) all’istituto Alcide
DeGasperi di Borgo.
Squadra del
cuore: Milan
Hobby: basket NBA
Musica: di tutto
Inizia un ciclo di interviste ai giocatori cresciuti nel
nostro settore giovanile che stanno effettuando esperienze calcistiche in
società di livello superiore.
L’intento è quello di dimostrare ai nostri ragazzi come
anche da zone decentrate come quelle in cui viviamo sia possibile frequentare
realtà calcistiche più importanti al fine di migliorarsi sempre di più.
Naturalmente sarà facile capire dai racconti dei nostri intervistati come il
“bello” di disputare campionati importanti vada controbilanciato da un
progressivo “impegno e spirito di sacrificio”, unica ricetta valida al di là
delle doti che uno può avere in maggior o minor quantità.
Abbiamo voluto cominciare da Emanuele Minati che, lasciato
l’Ortigara da ormai quattro stagioni, è quello posizionato al livello più alto,
avendo anche già debuttato nel contesto della Serie D.
Allora
Emanuele, quando hai lasciato la nostra società e quali esperienze hai fatto?
Ho
lasciato l’Ortigaralefre, allora Ortigara, alla fine della stagione 2008-2009
per giocare nel Mezzocorona, all’epoca società professionistica che militava in
Seconda Divisione. I primi mesi nella nuova società sono stati i più duri per
l’impatto con un nuovo ambiente e con un clima totalmente diverso, fatto di
massimo impegno, disciplina e competitività. Mi ritengo molto fortunato ad aver
sempre avuto, in questi 4 anni, allenatori molto competenti dai quali ho imparato
moltissimo: mi hanno insegnato soprattutto la mentalità su come andare in campo
e su come lavorare durante la settimana, una mentalità che non avevo mai avuto prima
e che è stata, secondo me, la componente che mi ha fatto migliorare di più.
Ti sei ritrovato
subito in un contesto di alta competizione…i giovanissimi nazionali!
Si,
il primo campionato è stato nei giovanissimi nazionali dove ho giocato quasi
sempre da titolare e segnato 12 gol; siamo arrivati al sesto posto nel girone
dietro a squadre più blasonate come Chievo, Udinese, Verona, Vicenza e davanti
a tante altre... A fine anno è arrivata anche la convocazione nella
rappresentativa del Trentino Alto Adige per qualche torneo.
Poi sei passato
direttamente nella squadra degli allievi nazionali anche se eri un anno più
giovane della maggior parte degli altri giocatori…
L’anno
successivo, quello degli allievi nazionali è stato sicuramente quello più
importante per me sotto il profilo dei miglioramenti anche grazie a un
allenatore molto carismatico come Max Calliari che mi ha insegnato molto, a
partire dalla grinta in campo e dalla voglia di vincere anche contro le squadre
più forti e più esperte che all’epoca schieravano tutti i giocatori del ’94. In
quel campionato eravamo la squadra più giovane considerando che giocavamo
sempre con minimo 4-5 elementi titolari del ’95 ma nonostante questo abbiamo
disputato un buon campionato arrivando al settimo posto, subito dietro all’Alto
Adige, l’altra squadra della nostra regione. In quella stagione ho segnato 6
gol e da prima punta ho cambiato ruolo in quello che è anche quello attuale, il
trequartista, soprattutto per la mancanza di centimetri e di chili rispetto ai
difensori avversari.
Dopo la retrocessione
del Mezzocorona tra i dilettanti ti sei trovato ancora ad affrontare una
categoria sopra la tua età… gli juniores nazionali
L’anno
scorso, il primo anno di juniores nazionali è stato un campionato vinto
nettamente (con 9 punti sulla seconda in classifica). A inizio stagione ero
partito molto bene segnando 6 gol nelle prime 8 partite ed esordendo in prima
squadra in coppa Italia di Serie D contro il Montebelluna, giocando tutti i 90
minuti. Nel match con il San Giorgio in casa alla nona di campionato però mi
sono infortunato seriamente, per la prima volta da quando gioco, strappandomi
di 5 cm il flessore… per fare un colpo di tacco! Dopo due mesi di sosta, avevo
ripreso gli allenamenti ma alla rifinitura del venerdì prima del ritorno in
partita, nel fare un appoggio, ho avuto una ricaduta alla stessa coscia. Dopo
altri due mesi e mezzo (durante i quali ho subito anche un altro stiramento
alla coscia, sebbene in un altro muscolo) sono rientrato a fine stagione giusto
in tempo per le finali nazionali dove ho segnato due reti prima di stirarmi nuovamente
nella semifinale nazionale. Abbiamo chiuso la stagione arrivando terzi in
Italia ma per me è stata una stagione pessima.
Quanti allenamenti
fai alla settimana e com’è organizzata la tua giornata?
Durante
la settimana facciamo 4 allenamenti di 2 ore dalle 15 alle 17. Dopo aver finito
la scuola vado in treno fino a Trento e successivamente raggiungo Mezzocorona, mi
alleno le due ore richieste e poi rifaccio lo stesso tragitto al contrario, per
arrivare a casa alle 19.30. Questo è un “sacrifico” perché, più che faticoso in
sé, dopo un po’ diventa molto noioso dedicare tutto questo tempo ai viaggi.
Sono comunque consapevole che questi sforzi sono necessari per fare quello che
mi piace al massimo delle mie possibilità.
Questa stagione che
campionato disputi e che obiettivi hai?
La
stagione in corso, di nuovo negli juniores nazionali, è iniziata un po’ a
rilento con 3 sconfitte nelle prime 3 partite ma ora ci siamo ripresi e
confidiamo di fare bene soprattutto nel girone di ritorno per cercare di finire
nei primi 3 posti e raggiungere i playoff di fine stagione (Fersina permettendo…).
Nel girone d’andata ho giocato 5 partite prima di infortunarmi alla caviglia e
perdere gli ultimi incontri. Al momento ho segnato 2 gol (entrambi nel derby
vinto contro il Trento).
Nella tua vita di
bambino/ragazzo hai praticato altri sport oltre al calcio?
No,
non ho mai praticato altri sport seriamente.
E per finire, ti
ricordi gli allenatori che hai avuto nella tua attività giovanile con la nostra
società?
Certo!
Ho avuto Renato Gonzo, Danilo Licciardiello, Vittorio Minati, Federico Mocellini,
Armando Carniello e Luciano Gislimberti.
Grazie Emanuele e in
bocca al lupo per il proseguo della stagione!